Incontro con il Dott. Mauro Ferrari
Pubblicata: 24-10-2017
Il 26 maggio, a Bologna, presso la Biblioteca delle Donne in via del Piombo 5, alcune di noi, membri dell’associazione Tumore al seno metastatico - NOI CI SIAMO abbiamo incontrato il dott. MAURO FERRARI (https://it.wikipedia.org/wiki/Mauro_Ferrari), un eminente scienziato di origine italiana impegnato nella ricerca sulle nanotecnologie e nel campo della bioingegneria applicate in medicina, presidente e CEO del Houston Methodist Research Institute.
Il dottore, oltre ad essere una figura outstanding dal punto di vista professionale, è anche una persona eccezionale dal punto di vista umano. Colpito dalla morte a soli 32 anni di sua moglie per un tumore al seno metastatic o, si è dedicato anima e corpo nel cercare di aiutare scientificamente e umanamente le donne colpite da questa patologia.
L’interesse da parte nostra era molto grande perché il professore sta portando avanti da anni una importante ricerca sulla possibilità di utilizzare le nanotecnologie per curare il tumore al seno metastatico, e in particolare il tumore ai tessuti molli (fegato, polmoni).
Praticamente sta mettendo a punto, con un team di più di 100 ricercatori e grazie a enormi finanziamenti datigli dal governo degli Stati Uniti, un farmaco che grazie all’uso delle nanotecnologie veicola la chemioterapia direttamente nelle cellule cancerose, uccidendole.
I suoi risultati preliminari sui topi sono stati eccezionalmente incoraggianti e lo hanno portato a pubblicazioni su una delle riviste più prestigiose “Nature biotecnology”. In tale ricerca, si dimostrava che quasi il 50% dei topi affetti da tumore al seno metastatico guarivano completamente e quasi la totalità dei restanti 50% aveva un periodo libero da malattia molto lungo.
Alla fine del 2017 inizierà la fase I clinica dello studio in due ospedali di Huston. Questa fase I (che testerà essenzialmente la tossicità del farmaco) sarà condotta su donne malate di tumore triplo negativo e durerà circa 4/6 mesi. Se tutto va bene, si aprirà la fase II con sperimentazioni condotte su tutti i tipi di tumori al seno metastatico. Visto i suoi particolari rapporti con l’ambiente medico italiano, il dott. Ferrari avrebbe intenzione di svolgere la fase II in contemporanea negli Stati Uniti e in Italia e quindi spera di ottenere sostegno e partecipazione da parte del corpo medico e delle associazioni di malate in Italia.
Oltre a tutte queste informazioni sulla sua interessantissima ricerca, il dottore si è soffermato a raccontarci di come, in America, il ruolo delle associazioni di Patient Advocancy siano sempre più importanti a tal punto che sono elementi costituenti dei consigli direttivi di grandi progetti di ricerca.
In Italia la strada è ancora lunga ma speriamo che, anche grazie alle esperienze delle nostre colleghe americane, con cui il dottore ci vuole mettere in contatto, di poter dare come associazione il nostro contributo.